Inefficienze energetiche e sesto carburante Ridurre le inefficienze del sistema energia è fondamentale,ci consentirebbe di raggiungere costi opportunità altrimenti perduti e spendere meno nella bolletta energetica con l'estero, ma non risolve però il vero problema strutturale di lungo periodo a cui l'Italia dovrà saper dare una risposta nei prossimi 20 anni: l'eccessiva dipendenza dalle fonti di energia fossili. Come tutti i paesi occidentali anche l'Italia risente degli sbalzi nei prezzi delle fonti di energia fossili. L'instabile crescita del prezzo del petrolio ha fatto crescere anche i prezzi di gas e carbone, fonti energetiche alternative al petrolio, aumentando la spesa per l'import di energia primaria nei paesi occidentali. La presenza dell'euro forte ha permesso all'Italia di contenere la crescita della spesa energetica. Il rincaro del petrolio, atteso e annunciato da parte degli esperti fin dagli anni '70, riapre la porta alle altre fonti di energia come nucleare e rinnovabili. Nell'incertezza degli scenari energetici futuri diventa prioritaria la diversificazione del mix energetico per ridurre i rischi di eccessiva dipendenza. Lo squilibrio nei consumi è eclatante: la quantità di energia consumata da un abitante degli Stati Uniti è più del doppio di quella di un europeo, dieci volte quella di un cinese e ventidue volte quella di un africano. Dal 1990 al 2003 il divario nei consumi procapite tra paesi ricchi e poveri non si è realmente ridotto: pur restando stabili i consumi nordamericani, il consumo procapite è aumentato in Europa di 268 kep/ab (chili equivalenti petrolio per abitante ), mentre in Asia e in America latina è cresciuto di 218 kep/ab. Le fonti propriamente rinnovabili – escludendo per i loro impatti o la loro origine la produzione idroelettrica sopra i 10 MW e la produzione da rifiuti, hanno conosciuto uno sviluppo contenuto. Sul totale dei consumi energetici nazionali la loro quota è passata dal 4,2% del 1990 al 4,5% del 2003, anche se con un forte dinamismo (attenuatosi nel 2003) del settore eolico, mentre del tutto marginale resta il solare , che ha ripreso a correre dal 2005 in poi spopolando nel 2006 grazie all'intervento dello stato con forti sovvenzioni dapprima in conto capitale ed in seguito con la nuova procedura “ conto energia “. Per quanto a molti possa apparire sorprendente, la più ampia fonte di energia non è il petrolio, ma il risparmio energetico.Il risparmio energetico ottenibile mediante un migliore isolamento costituisce potenzialmente il maggior fattore di risparmio, ed in questo senso, spesso viene definiti il “sesto carburante” perche è :
1.Economico 2.Pulito 3.Sostenibile. 4.Migliora la qualità della vita e il comfort abitativo. 5.Crea posti di lavoro. 6.Tecnologicamente più che collaudato.
Ma la cosa più importante è che il sesto carburante costituisce una risorsa praticamente non sfruttata. Gli edifici sono i maggiori consumatori di energia, responsabili di oltre il 40% dell'utilizzo energetico nell'Unione Europea. Riscaldamento, raffrescamento e condizionamento costituiscono le principali cause dell'inefficienza nell'utilizzo energetico. Esiste quindi un ampio potenziale di risparmio energetico ancora non sfruttato. Oggi è possibile costruire una casa "passiva" qualitativamente perfetta ed economicamente abbordabile, che impiega il 90% di energia in meno rispetto alla casa media europea - e l'80% di energia in meno rispetto alla moderna casa standard conforme ai più avanzati regolamenti edilizi europei. Il costo di costruzione di una casa "passiva" ben coibentata, ripartito sul ciclo di vita è basso. Un edificio può durare 100 o più anni, e spesso per molte persone rappresenta il maggiore investimento di tutta una vita. Ciò nonostante le istituzioni, le imprese edilizie e i proprietari di immobili almeno fino a qualche anno fa, rinunciavano non solo ad un possibile quanto massiccio risparmio energetico, ma anche alla maggiore qualità ambientale offerta da una casa provvista di un elevato comfort termico, di una buona ventilazione e di altre soluzioni "passive" intelligenti. I vecchi stabili sono i maggiori responsabili dello spreco di energia . Per verificare il consumo e/o spreco di energia in genere si effettuano delle analisi energetiche.
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